lunedì 25 giugno 2012

di home-trippin', home-schooling, unschooling.. e schooling.. Riflessioni comuni e desideri

Dopo la fondazione di home-trippin', che timidamente si proponeva di andare nella direzione di un home-schooling parziale, la riflessione si era un po' fermata. Come tutte le cose c'è bisogno di sostare, di rigirare, di pensare, di aspettare i tempi giusti, come in una gravidanza. Fino a che mamma_volipindarici non ha riportato alla ribalta la questione, prontamente raccolta da memammafelice, mammavegsere, C(ristina)ee e dalle altre mamme presenti sul gruppo fb.
La riflessione parte un po' dalla constatazione comune della poca aderenza del progetto formativo scolastico alle esigenze dei bambini, in quanto esseri unici e degni di rispetto. Senza stare a soffermarsi troppo sulle realtà in cui il castigo è all'ordine del giorno, regnano il ricatto ed il comportamentismo più bieco ed umiliante (pure comunque così comuni!)e limitandosi a considerare piccoli aspetti pedagogico-didattici, la realtà è assai lontana da quello che è lo stile educativo scelto da molte di noi, da ciò che pensiamo fondamentale per la buona crescita dei nostri figli. Tutte -chi più chi meno- indipendentemente dalle proprie esperienze scolastiche personali (c'è chi ha ricordi terribili e chi buoni, come la sottoscritta) giungiamo a vivere la frequenza scolastica dei nostri figli con la stessa serenità con cui generalmente si affronta il dentista.
Tutto ciò -a parer mio- nasce molto dalla delusione di trovare un gap così grosso tra l'impegno, lo studio e la preparazione che accumuliamo ogni giorno (e parlo soprattutto del porsi domande, mettersi in crisi, riflettere sulle nostre azioni) teso a dare il meglio per ognuno dei nostri bambini e quel contenitore asettico, impersonale e "intruppante" che spesso diventa l'istituto scolastico. Anche in base alle esperienze più felici il sentimento è sempre un po' quello di uno scotto da pagare, all'interno di una realtà in cui "speriamo che almeno non li mettano in castigo" e dove ci si trova a fare le lotte per le caramelle somministrate quotidianamente (ma la scuola non dovrebbe essere educativa? e l'educazione alimentare?) o per avere un menù minimamente decente e che rispetti le convinzioni etiche familiari. 
Il senso di frustrazione, poi, quando si pensa alle priorità dei programmi, delle/degli insegnanti ("bisogna assolutamente colorare dentro alle righe!"), alla scarsa attenzione alle singole personalità individuali, alle conseguenze disastrose che certi metodi hanno sui bambini e sul loro amore per la conoscenza, all'assurdità del rapporto numerico delle classi.. beh, esso può essere davvero un po' faticoso.
E allora si pensa ad un'alternativa, per qualcuno compensatoria, qualcuno esclusiva, per qualcuno chissà, ma qualcosa di profondamente differente. Che non significa riportare la scolastica a casa (come purtroppo spesso leggo e vedo in tanti casi), magari permeata da un bel senso di competizione, no, proprio qualcosa di differente in toto. E non tanto nella pratica, ma nella riflessione comune, nello sguardo, nella relazione, nello sforzo di cogliere e seguire, di smetterla di "riempire contenitori" ma di sostenere ed appoggiare la competenza che i bambini naturalmente hanno.
Si parte, con un piccolo progetto di condivisione settimanale (uno/due volte a settimana), ma soprattutto con un grande confronto ed una ricca condivisione comune.




I blog resteranno spazio dove far approdare queste riflessioni; se ci fossero interessati/e a partecipare contattateci su fb o via e-mail

Post a rete unificata 

2 commenti:

  1. Nella mia "ignoranza" di VERA educatrice mi ero già ribellata al libro dell'ultimo anno d'asilo in cui ai cinquenni viene insegnato l'alfabeto, i numeri, le stagioni, i mesi, insomma una sorta di propedeutica alla 1 elementare.....io non l'ho comprato fino all'ultimo chiedendo il perchè alle maestre di questo acquisto visto che avrei preferito che i bimbi continuassero a giocare....ad andare a scuola, dicevo, c'è sempre tempo.....nulla, se non l'avessi comprato non so come le mie pupe sarebbero state trattate diversamente dagli altri 5enni da parte delle maestre....e poi ero l'unica che aveva chiesto spiegazioni (perchè tanti magari non concordano col programma, ma nessuno si fa avanti....grrrr!!!!)magari con un pò di consapevolezza e preparazione (tramite questo gruppo)con questi pupi riuscirò ad essere più preparata e motivare il mio rifiuto all'acquisto che deve preparare per forza alla scuola primaria......(ma non esiste apposta la scuola primaria??? Possibile che le maestre non abbiamo un programma alternativo ai pupi che non li obblighi a farli stare seduti con una matita in mano????)Grazie SdL, grazie ragazze!!!!

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